Qualche articolo fa abbiamo parlato di come dare una spinta all'intestino pigro, ovvero una situazione in cui le scariche sono non più di 3-4 volte a settimana.
Ci sono situazioni però dove stitichezza o costipazione sono accompagnate da forte gonfiore addominale, meteorismo e flatulenza, talvolta crampi addominali, infine può essere alternata a scariche di diarrea.
Questi sono i sintomi di una condizione molto diffusa, ovvero il colon irritabile.
I suddetti sintomi possono essere molto variabili e soggettivi, pertanto la diagnosi di colon irritabile (che può e deve essere effettuata solo da un medico, preferibilmente gastroenterologo) non è facile e viene raggiunta per esclusione di altre patologie.
La condizione di colon irritabile (o IBS, Irritable Bowel Syndrome) è dovuta a uno stato di infiammazione che colpisce il colon, spesso associata ad una situazione di disbiosi intestinale.
Nei casi conclamati si tratta di una condizione cronica con cui si impara a convivere.
Tuttavia oltre alla vera e propria situazione di colon irritabile, ci sono persone particolarmente sensibili che presentano gli stessi sintomi ma con intensità più blanda o solo in alcuni momenti.
Le cause possono essere di tipo sia alimentare che comportamentale, tra cui:
Eccessivo consumo di alcune fibre vegetali (chiamate FODMAP)
Scarso livello di idratazione con acqua
Eccessivo uso di dolcificanti ipocalorici, caramelle, chewing gum, bevande zuccherate o dolcificate.
Scarso livello di attività fisica e movimento quotidiano, sedentarietà
Alterazioni della composizione del microbiota intestinale, disbiosi
Mangiare velocemente e in condizioni di scarsa tranquillità
Eccessiva sensibilità nervosa e alterazioni ormonali a livello intestinale
Stress o nervosismo
Fattori psico-sociali, trattenere stimolo di evacuazione
Uso prolungato di alcuni farmaci o l'assunzione di antibiotici
Sport di endurance o resistenza (per esempio corsa, maratona, ciclismo, trail running)
La dieta per colon irritabile
Nel caso in cui si tratti di vero e proprio colon irritabile, il nutrizionista procede con la consegna di una dieta particolare, in questo caso una vera e propria dietoterapia:
la dieta FODMAP.
Gli obiettivi sono:
Sfiammare intestino e colon
Curare la disbiosi intestinale
Aumentare la soglia di tollerabilità dell'intestino

Ma cosa sono questi FODMAP?
Il termine “FODMAP” è un acronimo che sta per “Fermentable Oligo-, Di-, Mono- saccharides And Polyols” ovvero “oligo-, di-, mono- saccaridi e polioli fermentabili”. Si tratta di un gruppo di fibre comunemente contenute negli alimenti che mangiamo tutti i giorni. Di per sé, infatti, non sono dannosi, ma il loro accumulo a livello intestinale può causare i disturbi tipici del colon irritabile, se assunti in quantità eccessive e in soggetti particolarmente sensibili.
Lista FODMAP: Fruttosio, Fruttani (oligosaccaridi e inulina), Galattani, Lattosio, Polioli (sorbitolo, mannitolo, isomalto, xilitolo, eritritolo).
In cosa consiste la dieta FODMAP:
Iniziale dieta di esclusione dalla durata di 4-6 settimane in cui vengono ridotte al minimo le fonti di FODMAP, facendo una vera e propria tabula rasa da cui partire da zero e ottenere un colon sfiammato
Contemporaneamente si cura la disbiosi intestinale assumendo una lista particolare di probiotici o fermenti lattici in modo da ripopolare il microbiota di batteri buoni
Dopo le prima 4-6 settimane l'intestino è sfiammato e si procede con il graduale e ragionato reinserimento di tutti gli alimenti esclusi, in modo tale da aumentare la personale soglia di tollerabilità (ora i batteri buoni che possono gestire le fibre FODMAP ci sono!)
Dopo ogni inserimento il paziente deve "ascoltarsi", magari appuntando eventuali sintomi su un diario alimentare, in modo tale da conoscersi il più possibile e avere un'alimentazione il più variato e serena possibile.
In alcuni casi ci possono essere delle ricadute (per le cause scritte sopra) e in tal caso bisognerà riprendere la dieta sotto la guida del nutrizionista
NB. Non scriviamo qui appositamente le varie fonti di FODMAP per evitare il fai-da-te, che purtroppo può creare più danni che benefici. Se pensi di averne bisogno non esitare a contattarci per una valutazione!
A presto!
Le tue nutrizioniste,
Francesca, Elena e Angelica
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