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Alimentazione e emicrania

L’emicrania: non un semplice mal di testa 
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Comincia con sonnolenza, sbadigli frequenti, difficoltà a concentrarsi. Spesso la vista si offusca e a volte compaiono vere e proprie alterazioni del campo visivo. Nei minuti successivi si avverte un senso di pesantezza a uno dei due occhi, diventa più difficile articolare una frase di senso compiuto e poco dopo compaiono una forte dolore pulsante spesso accompagnato da nausea. Il dolore è così forte da compromettere molte volte l’abilità della persona a guidare, lavorare o semplicemente partecipare ad attività sociali. In alcune persone, compaiono anche sintomi ancora più invalidanti che possono arrivare anche a una temporanea paralisi di uno o più arti.  Il tutto è accompagnato da fonofobia e fotofobia (ridotta tolleranza a rumori e suoni che peggiorano dolore e nausea).


Questi sintomi possono durare fino a 72 ore anche se, in alcuni casi, come per gli attacchi di emicrania associati al ciclo mestruale, possono perdurare anche di più.


Molte persone sperimentano almeno un attacco di emicrania nel corso della loro vita. Alcune persone ne soffrono cronicamente, altre solo sporadicamente. Alcuni hanno attacchi più lievi e gestibili anche con normali farmaci da banco, altri invece arrivano a dover richiedere l’accesso in pronto soccorso. In qualsiasi caso sono sempre situazioni complesse da gestire sia per la persona che ne soffre per famigliari e amici che non sempre comprendono quanto il sintomo pregiudichi la qualità della vita dell’individuo emicranico.


L’emicrania è un disturbo neurologico caratterizzato da una componente genetica (spesso più persone di una stessa famiglia ne soffrono) e una ambientale (sostanzialmente lo stile di vita della persona che ne soffre, le abitudini e l’ambiente in cui vive e lavora). 

Mentre da un punto di vista genetico è sostanzialmente impossibile intervenire, lavorare sullo stile di vita e sull’alimentazione può aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi.


Prima di parlare di alimentazione e emicrania una doverosa precisazione: se ne soffri ricorda sempre l’importanza di una visita neurologica presso un centro cefalee o un medico neurologo di fiducia e l’aderenza alla terapia farmacologica eventualmente prescritta. Le terapie per l’emicrania infatti spesso richiedono qualche mese di prova prima di poter decretare se si sta rispondendo positivamente o meno!


Alimentazione e emicrania: una nuova review riassume tutto quello che è noto sul tema

Nell’ultimo mese è uscito sulla rivista Nutrients un articolo scientifico dal titolo:

Food in Migraine Management: Dietary Interventions in the Pathophysiology and Prevention of Headaches—A Narrative Review (https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12609589/)

In questo articolo si parla proprio della correlazione tra emicrania ed alimentazione ponendo un focus specifico su dieta mediterranea, dieta chetogenica e supplementazioni tramite l’utilizzo di integratori. Vediamo tutto insieme punto per punto!

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  • Dieta mediterranea:

una elevata aderenza alla dieta mediterranea è+ associata a una riduzione della frequenza delle crisi, della durata e dell’intensità grazie, tra le altre cose, all’alto apporto di polifenoli dall’effetto antiossidante.

 

  • Dieta chetogenica:

Per quanto riguarda la dieta chetogenica, caratterizzata da un bassissimo apporto di carboidrati e dalla produzione di corpi chetonici, anche in questo caso ci sono studi che dimostrano l’efficacia nella prevenzione dell’emicrania e nella riduzione di durata e intensità. Essendo questo tipo di dieta un approccio più “particolare” non tutti i soggetti emicranici sono dei buoni candidati. In particolare questa dieta può essere considerata per soggetti che necessitano una perdita di peso, altamente motivati nel seguire un piano alimentare e sempre sotto stretta sorveglianza medica per quanto riguarda la tollerabilità e l’adeguatezza nutrizionale.


  • Omega 3

Gli omega-3 (EPA e DHA) migliorano la salute cardiovascolare e cerebrale grazie ai loro effetti antinfiammatori, antiossidanti e analgesici. Studi mostrano che alte dosi di EPA/DHA possono ridurre significativamente frequenza e intensità delle emicranie, con una buona tollerabilità e aderenza. Per questo gli omega-3 rappresentano una promettente opzione preventiva e terapeutica per l’emicrania.


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  • Alcool e caffeina

L’ alcol (soprattutto il vino rosso), la caffeina, il cioccolato, gli alimenti ricchi di glutammato monosodico e l’abitudine a saltare i pasti sono segnalati come possibili trigger dell’emicrania. Il vino rosso analcolico può essere un’alternativa più sicura, in quanto la molecola stessa dell’alcol con il suo effetto vasodilatatore è la principale responsabile dell’emicrania post-assunzione. La caffeina ha un effetto bivalente: può peggiorare o alleviare l’emicrania. Bisogna però considerare che un’interruzione improvvisa può causare mal di testa da astinenza: per questo si consiglia di non superare la dose di 200 mg al giorno e mantenere un consumo costante.


Per concludere: quali messaggi ci portiamo a casa?

In conclusione possiamo dire che la raccomandazione generale per chi soffre di emicrania è quella di mantenere uno stile di vita il più sano e regolare possibile, preferendo come alimentazione la classica dieta mediterranea, cercando di limitare il piu possibile il consumo di alcolici e prestando attenzione al consumo di caffeina e cioccolato che possono essere dei trigger.

Potrebbe essere utile valutare con il proprio medico la supplementazione di omega 3 e, in alcuni casi specifici, valutare di seguire un approccio chetogenico per un tempo limitato (generalmente 8-12 settimane massimo) per poi tornare a una dieta mediterranea.


Speriamo che questo articolo ti sia stato d'aiuto! :)


A presto,

le tue nutrizioniste di fiducia Angelica, Elena e Francesca


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